Not known Factual Statements About art. 321 cpp



Le MGF sono radicate in credenze culturali e sociali profonde. La pressione sociale e le aspettative di conformità a queste tradizioni rendono difficile il cambiamento, nonostante la consapevolezza dei…

Rientrano negli atti persecutori anche la diffusione di dichiarazioni diffamatorie/oltraggiose e la minaccia di violenza nei confronti della vittima o delle persone a lei vicine (parenti, amici ecc.).

Ai fini della configurabilità del reato di percosse è sufficiente, trattandosi di reato di mera condotta, l’idoneità della condotta di violenta manomissione dell’altrui persona fisica a produrre un’apprezzabile sensazione dolorifica, non essendo, invece, necessario che tale sensazione di dolore si verifichi, fermo il “discrimen” rispetto al reato di lesione personale, configurabile quando il soggetto attivo cagioni una lesione dalla quale derivi una malattia nel corpo o nella mente.

, la relativa attività deve considerarsi in via di principio lecita e sindacabile sotto l’esclusivo profilo della colpa, in ipotesi di errore operatorio ascrivibile a negligenza, imprudenza o imperizia; nel caso, invece, in cui l’intervento operatorio sia posto in essere in assenza di qualsiasi ragionevole indicazione terapeutica, con condotta consapevolmente estranea o distorta rispetto alle finalità diagnostiche o di cura, la condotta del medico-chirurgo è destinata a risolversi in un’ordinaria attività lesiva di natura dolosa; l’intervento chirurgico non orientato a una finalità terapeutica, anche solo di natura palliativa, non costituisce un atto medico trovante la sua legittimazione nell’artwork. 32 della Costituzione, così che non si differenzia dalla condotta di chiunque leda volontariamente l’integrità fisica altrui; in particolare, la natura consapevolmente lesiva della condotta deve ravvisarsi non solo nei casi in cui l’intervento chirurgico non sia contemplato, alla stregua dei criteri generalmente accettati dalla comunità scientifica, tra le prestazioni somministrabili in relazione alla patologia da cui è affetto il paziente, ma anche nel caso di deliberato allontanamento dalle linee guida accreditate scientificamente, procedendo come prima scelta e in assenza di accertamenti diagnostici propedeutici a un intervento invasivo, ovvero saltando tutti gli action previsti senza attendere l’esito degli esami di laboratorio ed effettuando resezioni o biopsie del tutto inutili, ovvero ancora ricorrendo in modo indiscriminato alla chirurgia diagnostica senza prima aver affrontato la patologia del paziente con le tecniche e i presidi meno afflittivi prescritti dalla scienza medica.

Pertanto, se è consolidata l’opinione che considera illecita, anche dal punto di vista penale, la condotta del medico che abbia operato – quasi in corpore vili – “contro” la volontà del paziente, direttamente o visit the website indirettamente manifestata, e ciò a prescindere dall’esito, fausto o infausto, del trattamento sanitario praticato, “trattandosi di condotta che quanto meno realizza una illegittima coazione dell’altrui volere”; e se è da ritenere illecita – anche dal punto di vista penale – la condotta del medico che attui una informazione volutamente lacunosa o decipiente al great di perseguire scopi altrimenti illeciti –giacché in questo caso egli si pone volontariamente fuori del contesto (terapeutico) entro cui è, per norma, legittimato ad operare – a conclusione diversa deve pervenirsi allorché – come nella specie – il consenso all’intervento, prestato dal paziente in un ambito caratterizzato comunque da finalismo terapeutico, sia da ritenere viziato, perché non preceduto da adeguata informazione.

E' autore/coautore di contributi in materia penale e processuale penale, su riviste e opere collettanee, fra cui da ultimo I mezzi di ricerca della prova nel processo penale (2018… continua a leggere

È attualmente maggioritario l’orientamento della giurisprudenza di legittimità che, configurando la malattia in senso più aderente alla nozione che di essa si rinviene nell’ambito della scienza medica, non ritiene più sufficiente ai fini della sua click for more integrazione la semplice alterazione anatomica, non accompagnata da alcuna conseguenza sul piano funzionale e priva di processi patologici significativi.

Deforma­zione è il sovvertimento della forma del viso. Ne sono esempi le aree cicatriziali dovute advertisement ustione o a causticazione da sostanze acide (come il vetriolo), l’amputazione del na­so o di un padiglione auricolare, l’enucleazione di un occhio.

Lesioni lievissime: devono avere una prognosi non superiore ai venti giorni e non devono esser in atto le circostanti aggravanti indicati negli artwork. 583 e 585, sono punite con la querela della parte offesa.

della legge n. 401/1989 la soggettività passiva è estesa al personale incaricato dei servizi di controllo dei titoli di accesso agli impianti sportivi, nonché di instradamento degli spettatori e di verifica del rispetto del regolamento d’uso degli read impianti medesimi nonché agli arbitri e agli altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica delle manifestazioni sportive3;

Altro passaggio – che contrassegna, anch’esso, l’iter logico delle Sezioni unite nella sentenza sopra richiamata – e che si appalesa utile alla risoluzione della res iudicanda

(Fattispecie relativa al reato di lesioni personali aggravate dall’uso di un coltello, in cui la Corte ha precisato che a nulla rileva, in presenza dell’omogeneità dell’evento realizzato rispetto a quello voluto, la diversa regione corporea attinta rispetto a quella verso la quale l’azione era inizialmente diretta).

Nell’articolo i prevede che: “Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.

Il giudizio sulla durata della malattia provocata da lesioni personali viene formulata a guarigione avvenuta e si basa su tutta la documentazione sanitaria portata come prova dalla persona lesionata.

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